Un circolo virtuoso che non costa nulla: anche nel 2018 il 5 per mille ai comuni per sostenere il lavoro

E' sufficiente firmare nell'apposita casella presente nel modello 730.
Anche quest'anno i contribuenti che si accingono a compilare la dichiarazione dei redditi avranno l'opportunità
di destinare gratuitamente il loro 5 per mille dell'Irpef dichiarato al proprio comune di residenza. In base all'accordo siglato nel 2016 fra Provincia e Consorzio dei Comuni, il comune beneficiario si impegna ad utilizzare la somma raccolta per i lavori socialmente utili. Con una semplice firma, quindi - nella casella contrassegnata dalla dicitura "Sostegno alle attività sociali svolte dal comune di residenza" - è possibile dare un concreto contributo al sostegno dell'occupazione in Trentino e alla realizzazione di qualche opera o servizio di pubblica utilità. Parliamo di interventi che riguardano ad esempio le piste ciclabili, la sentieristica o il verde pubblico, ma anche musei o case di riposo, svolti dai lavoratori che beneficeranno di tale misura. In sintesi, come recita lo slogan della campagna, si crea "un circolo virtuoso che non costa nulla", in favore di un territorio curato e di più servizi per il cittadino, e di un impiego in più per qualcuno che ne ha bisogno.
"Torniamo a rivolgerci principalmente a chi, in Trentino ad oggi, non fa alcuna scelta riguardo al 5 per mille, ovvero alla maggioranza dei contribuenti - spiegano il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi e il presidente del Consorzio dei Comuni Paride Gianmoena, sottoscrittori dell’accordo del 2016 - . Secondo le stime degli ultimi anni sono più dei due terzi del totale i contribuenti che non esercitano alcuna scelta in tema di 5 per mille. Questa opzione non fa spendere un euro in più al cittadino. Rappresenta invece un'opportunità per far sì che una piccola percentuale delle imposte versate venga destinata al sostegno di una realtà 'vicina' al contribuente, o di una causa che gli sta particolarmente a cuore. Il nostro appello quindi non si rivolge a chi abitualmente già destina il proprio 5 per mille ad una specifica associazione trentina, ma a chi proprio non esercita questa opzione. Mettendo assieme tutti questi 5 per mille che non sono stati oggetto di alcuna opzione si arriva ad una cifra importante, che lo scorso anno era stata stimata in 4,7 milioni di euro".

L'accordo fra Provincia autonoma di Trento  Consorzio dei Comuni che consente ai contribuenti trentini di destinare il 5 per mille del proprio Irpef ad attività sociali svolte dal proprio comune di residenza risale  al 2016. In base all'accordo il comune beneficiario si impegna ad utilizzare le risorse raccolte per i lavori socialmente utili. Come noto, i lavori socialmente utili vengono svolti da persone residenti in Trentino che hanno perso il proprio impiego o comunque svantaggiate sul mercato del lavoro, tramite l'Agenzia del lavoro. Grazie ai lavori socialmente utili vengono realizzate in Trentino molte opere che altrimenti gli enti locali, con le loro sole forze, difficilmente riuscirebbero a portare a compimento: piste ciclabili, impianti sportivi, spazi verdi e quant'altro, assieme anche alla gestione di servizi importanti in ambito culturale e sociale, come in biblioteche, musei e case di riposo.  

I lavori socialmente utili negli anni sono diventati una parte importante del sistema di protezione sociale provinciale, un elemento innovativo del welfare trentino il cui valore è riconosciuto ampiamente anche a livello nazionale. L'impegno finanziario della Provincia in favore del Progettone - nonché dei cosiddetti Interventi 19 - è stato  accompagnato negli ultimi anni anche da quello dei comuni e delle comunità di valle e, non da ultimo anche da quello del Bim dell'Adige. Segno, questo, che lo strumento funziona, è utile, e consente di raggiungere simultaneamente più obiettivi.

"Sostenere i lavori socialmente utili, attraverso il proprio comune di residenza, è importante, fa bene al Trentino e crea valore aggiunto per tutti i cittadini",  sottolineano a questo proposito Olivi e Gianmoena.  Per destinare il proprio 5 per mille ai comuni non è necessario conoscere alcun codice fiscale, come avviene invece qualora si decida di optare in favore di un'associazione. E' sufficiente firmare nell'apposita casella presente nel modello 730 alla dicitura "Sostegno alle attività sociali svolte dal comune di residenza".

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