Scuola: primo incontro con il ministro Bianchi dell'assessore Bisesti assieme agli altri responsabili regionali
"Quando chiude una scuola in un paese di montagna, muore il paese", ha detto fra l'altro il ministro, nel corso dei colloqui. Una frase che l'assessore Bisesti ha apprezzato e ripreso, ricordando la specificità del Trentino ma anche la sua volontà di far fronte comune con il Governo e gli altri territori su un tema così vitale quale è quello della scuola, in particolare in un momento tanto difficile.
Il ministro Bianchi ha confermato agli assessori regionali e provinciali la sua volontà di tornare alla scuola in presenza in maniera "piena". Sulle tempistiche, però, al momento risulta difficile fare delle previsioni. E' necessario continuare a monitorare l'evolversi della situazione, e fare tutto quanto è possibile per favorire il ritorno alla normalità in condizioni di sicurezza.
Sul tema della formazione professionale, il ministro ha riconosciuto da un lato il grave impatto anche occupazionale della pandemia, ricordando però che al tempo stesso vi sono molte aziende che faticano a trovare la manodopera di cui abbisognano, in particolare manodopera specializzata. E', questa, una contraddizione solo apparente. E lo strumento per affrontarla si chiama formazione professionalizzante. In Trentino questa è una competenza primaria della Provincia; nondimeno, una maggiore presenza del Governo in questo ambito, come prospettata dal ministro, non può che essere accolta positivamente. Attenzione è stata chiesta infine al ministro sul tema dei fondi nazionali, dopo l'investimento fatto dalla Giunta provinciale per l'anno scolastico in corso, nell'ottica della ripresa da settembre.
I temi verranno ripresi e sviluppati nel corso delle prossime riunioni con il Ministero.
