Rinnovo contratto sanità 2016-2018: le precisazioni della Provincia

Sul rinnovo del contratto sanità, piena disponibilità di Apran a proseguire il confronto con i sindacati purché si parta dalla proposta del 17 luglio scorso con cui la Provincia mette a disposizione 11 milioni di euro per garantire un giusto riconoscimento di tutte le professionalità (sia del ruolo sanitario che tecnico/amministrativo) operanti nel comparto.

Nello specifico, la proposta della Provincia consentiva un importante incremento per l’indennità su tre turni; un aumento consistente per l’indennità di coordinamento; lo stanziamento delle risorse necessarie per dare avvio al processo di armonizzazione del trattamento economico-normativo dei dipendenti della sanità con quello delle autonomie locali, relativamente al personale tecnico e amministrativo; la riqualificazione del personale inquadrato in categoria A in possesso dell’abilitazione alle funzioni di Oss, che risulta assegnato ai servizi di assistenza al malato.
Oltre a ciò, la valorizzazione del ruolo degli esperti nelle professioni sanitarie con la costituzione di un apposito fondo che incentiva le funzioni; l’individuazione ed incremento delle indennità per gli addetti al servizio di alcologia, per il personale che opera presso il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc) e presso la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), per gli addetti alle attività di front office in via continuativa e per il personale inquadrato nel profilo professionale di operatore tecnico specializzato.
E ancora: l’attribuzione di una retribuzione aggiuntiva per il personale operatore socio sanitario, Cat. Bs; il recepimento e miglioramento del trattamento previsto a tutela della maternità, il riconoscimento del diritto alla trasformazione in part time definitivo per i soggetti deboli.
“La Giunta ritiene che la proposta Apran sia ancora attuale - commenta il presidente Maurizio Fugatti - vista anche la presenza di uno stanziamento di 11 milioni di euro. Il mandato di Apran è quindi quello di confermare la disponibilità alla riapertura del tavolo negoziale qualora emerga in maniera univoca una apertura a discutere quella bozza da parte di tutti i sindacati, disponibili ad apportare le “precisazioni” ed integrazioni condivise che dovessero emergere al tavolo”.

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