Pubblico impiego, definiti gli arretrati per il triennio 2019-2021
Nello specifico, con i provvedimenti si autorizza la sottoscrizione di contratti collettivi di lavoro negoziati in sede Apran, con i quali vengono riconosciuti gli arretrati relativi al triennio contrattuale 2019-2021 nella misura dell’1,65% per il 2020 e del 4,05% per il 2021 ad una serie di categorie del pubblico impiego. Tra queste il personale della Provincia autonoma, dei Comuni, delle Rsa, il personale del comparto sanitario, i dirigenti scolastici nonchè il personale ATA, scuola infanzia e formazione professionale (per quest’ultima area l’accordo negoziale riguarda anche gli aumenti a regime dal 2022).
“È con soddisfazione – afferma il presidente Fugatti – che sta per volgere al termine questa stagione contrattuale. Tra arretrati e aumenti contrattuali, la Giunta ha garantito la disponibilità a regime di 120 milioni di euro attraverso l’ultimo bilancio triennale. Con l’obiettivo di riconoscere al comparto pubblico provinciale l’importante ruolo che sta svolgendo in questo periodo storico, molto complesso dal punto di vista socio-economico. Un impegno nel presidiare le funzioni dell’autonomia e garantire servizi pubblici di qualità”.
La Giunta su proposta dell’assessore all’istruzione Bisesti ha inoltre autorizzato l’Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale (Apran) alla sottoscrizione definitiva del testo concordato con le Organizzazioni sindacali nel mese di dicembre, per la parte economica del Contratto collettivo provinciale di lavoro (CCPL) 2019-2021 per il personale del Comparto Scuola – area del personale ausiliario, tecnico, amministrativo (ATA) e assistente educatore delle scuole ed istituti di istruzione elementare e secondaria, personale insegnante e coordinatori pedagogici delle scuole dell’infanzia e personale della formazione professionale della Provincia autonoma di Trento. Infine, sempre per il medesimo comparto, con un ulteriore provvedimento, sono state anche approvate le direttive ad Apran per la definizione, per il triennio 2019-2021, dei criteri per le progressioni economiche orizzontali.
