Milgrom: “Siamo in un mondo fatto di aste, vanno rese efficienti”

Il Nobel: “Dopo il Covid eccesso di domanda e disuguaglianze. Ecco come si progetta un mercato”
Progettare un mercato efficiente per distribuire meglio le risorse scarse e combattere le disuguaglianze acuite della pandemia. A partire da quelle nel mondo del lavoro tra laureati e non, tra tecnici dell’informatica e dell’intelligenza artificiale ricercatissimi e addetti al retail senza più impiego. Un’esigenza ancora più sentita ora che l’economia globale si sta rapidamente riprendendo dal crollo per il Covid e in cui si registra addirittura un eccesso di domanda. La “lectio” di Paul Milgrom, premio Nobel nel 2020 per le scienze economiche assieme a Robert Wilson proprio “per i progressi nella teoria delle aste”, è uno dei contributi attesi al 16/esimo Festival dell’Economia di Trento.

“Milgrom è uno dei dei padri della microeconomia moderna e che ha fatto di più, è riuscito a parlare ai politici, trasformando in pratica le sue idee”, lo introduce Francesco Decarolis, economista e docente della Bocconi di Milano, durante l’evento “Market design, aste e gare d’appalto”. “Visto che uno dei temi attuali - aggiunge Decarolis -, che dà il titolo a questa edizione del festival, è il ritorno dello Stato, è importante che proprio lo Stato adotti un sistema efficiente per la distribuzione delle risorse”. 

Il professore a Stanford, “padre” del meccanismo per l’assegnazione delle frequenze della banda larga negli Usa durante l’amministrazione Obama, parte dai danni del Covid all’economia globale per spiegare poi “come si progetta un mercato che funziona”. 

Milgrom cita il calo superiore al 3,3% per il Pil a livello mondiale, con la Cina unica eccezione, l’aumento della disoccupazione molto più drastico rispetto al 2008, la rottura delle catene globali del valore. “L’incertezza - prosegue - è stato il più grande fattore che si è verificato dopo il Covid. Si tratta di un elemento molto negativo. Quanto alla ripresa, nel 2020 è stata vertiginosa dopo un crollo drammatico e ora c’è addirittura un eccesso di domanda. Non è che l’economia si è chiusa e riaperta, c’è stato un cambiamento di direzione importante: un grande spostamento di posti di lavoro - nota Milgrom -. Amazon ad esempio ha assunto 10.000 dipendenti quest’anno. Purtroppo, le disuguaglianze che erano già visibili prima della pandemia sono aumentate”.

“Passo ora ad un altro argomento che mi interessa molto”, continua il Nobel: “Come si progetta un mercato? Ebbene, nell’economia moderna il meccanismo delle aste si sta utilizzando sempre di più. È un’asta l’esposizione di banner personalizzati quando navighiamo sul web, quelle per le frequenze wireless, per lo sfruttamento delle risorse ambientali, per la distribuzione dei doni in un banco alimentare, per le criptovalute”.

L’economista ricorda l’esperienza dell’asta per la banda larga avvenuta nel 2016-2017, in cui interpellato come esperto propose il meccanismo alla commissione federale per la comunicazione e ottenne un responso positivo. “C’erano così tante variabili che il calcolo era difficile persino per un computer. Alla fine il risultato è stato molto buono, sono stati liberati 70 Megahertz di spettro per la tv, con entrate per 20 miliardi di dollari, di cui 10 pagati alle emittenti per abbandonare i diritti di trasmissione e 3 guadagnati dal governo”.

Affinché un’asta e un mercato siano efficienti, precisa, “bisogna considerare tutti i dettagli”. E le informazioni giocano un ruolo cruciale. “Maggiori sono i dati disponibili - conclude rispondendo ad una domanda del pubblico - minore è l’impatto della maledizione del vincitore, il meccanismo che si ha quando l’offerente non partecipa perché teme di perdere. Ci sono aziende come Google che lavorano molto su questo”.

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