Gianni Toniolo: “Welfare basato sulla cittadinanza”

Il docente di storia economica: così si ridurranno le disuguaglianze
Il welfare italiano sotto la lente. L’approfondimento è stato curato dal docente di storia economica Gianni Toniolo, che dialogando con la giornalista del Sole 24 Ore Eliana Di Caro ha indicato il sistema universalistico come miglior stato sociale. “La società e l’economia del prevedibile futuro dovrà basarsi sulla cittadinanza piuttosto che sulle singole professioni: questo garantisce la libertà dall’ozio e dal bisogno. Il ritorno a questo modello permetterebbe peraltro una crescita economica più elevata, l’eliminazione della povertà e la riduzione delle disuguaglianze” ha evidenziato Toniolo, research professor of economics and history alla Duke University (Usa).

Secondo il docente è anche indispensabile spostare risorse dalle classi di età più anziane a quelle più giovani, integrare e formare adeguatamente gli immigrati che già vivono in Italia (qualunque cosa si pensi sulla regolazione dei flussi di immigrazione futuri. Non è mancato un approfondimento sul “New generation Eu”. Per essere efficaci – ha spiegato Toniolo – le transizioni verde e digitale dovranno comportare la distruzione di posti di lavoro nei vecchi settori, mentre altri ne saranno creati. “Affinché questo avvenga, attraverso il welfare state si dovrà sostenere il il reddito di lavoratori e famiglie nelle fasi di passaggio da un’occupazione all’altra, offrire efficaci sistemi di ricerca del lavoro, provvedendo alla ri-formazione dei lavoratori nel corso della vita lavorativa, ma anche accrescere la quantità e la qualità della formazione dei giovani” sono state le sue parole. Alla luce della crescita della mobilità del lavoro all’interno dell’Europa, “l’Ue dovrà assumere qualche funzione di welfare, soprattutto nel coordinamento e nell’omologazione dei sistemi nazionali, ad esempio attraverso l’istituzione di indennità di disoccupazione e la trasferibilità internazionale delle posizioni previdenziali”.

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