Coop. produzione lavoro e servizi, l’assessore Spinelli: “PNRR e riforma Progettone per uno sviluppo economico, ambientale e sociale”
Presenti al convegno il presidente della Cooperazione Trentina, Roberto Simoni, il direttore generale, Alessandro Ceschi, il vicepresidente, Germano Preghenella, il responsabile dell'area servizi integrati, Giuliano Bernardi, Samuel Cornella, referente delle cooperative del settore.
Dopo gli interventi introduttivi di Preghenella e Bernardi, che hanno illustrato l’andamento economico del settore nell’ultimo esercizio e le sfide da affrontare nel prossimo futuro, dal nuovo codice degli appalti all’attenzione ai criteri ESG, l’assessore Spinelli ha preso la parola affrontando in particolare due temi rilevanti per le cooperative di produzione lavoro e servizi: il PNRR e il Progettone.
“In Trentino dal PNRR arriveranno quasi 1.6 miliardi di euro - ha precisato -. Si tratta di risorse che dovranno dotarci di strutture e investimenti capaci di elevare il livello di benessere complessivo delle nostre comunità, in un’ottica di competitività, sostenibilità, sviluppo del capitale umano. Molte risorse andranno ad impattare concretamente sulle cooperative di produzione lavoro e servizi, penso agli interventi per l’attrattività dei borghi, con l’investimento di 20 milioni di euro a Palù del Fersina, oltre ai centri di Pellizzano e Pieve Tesino, con ulteriori 3,2 milioni per progettualità di riqualificazione e valorizzazione, ma anche agli oltre 3 milioni destinati a parchi e giardini storici, fino agli 8,7 milioni per la mobilità ciclistica, in primis la ciclovia del Garda e quella nel comune di Trento”.
Sul tema dello sviluppo del capitale umano, l’assessore Spinelli si è poi soffermato sulla partita delle politiche attive del lavoro, illustrando il programma GOL - garanzia di occupabilità dei lavoratori e i relativi obiettivi.
“È un’azione che intende accompagnare la trasformazione del mercato del lavoro con interventi flessibili e capaci di rispondere alla esigenze di ciascun destinatario, in grado di agevolare le transizioni occupazionali e migliorare l’occupabilità delle persone, innalzandone le competenze - ha spiegato -. Un programma ambizioso, al quale la Provincia destina 43 milioni di euro, con il quale entro il 2025 ci poniamo l’obiettivo di coinvolgere il 75% dei lavoratori rientranti nella categoria “fragili”, circa 30.000 persone, formare 7.840 soggetti, di cui 2.940 in competenze digitali”.
Un passaggio, infine, sulla riforma del Progettone, che coinvolge 1800 persone e sul quale la Provincia investe ogni anno 50 milioni di euro.
“È uno strumento che ci invidiano a livello nazionale e che lo stato potrebbe imitare, offrendo alle persone occasioni di inclusone e lavoro anziché sussidi - le sue parole -. Senza un adeguato impianto normativo, che tenesse conto delle leggi sugli appalti e sugli aiuti di stato, si rischiava di privare il Trentino di uno strumento importante per il mercato del lavoro che oltre a restituire dignità sociale ai lavoratori offre supporto a numerose attività sul territorio. Spiace solo che alcuni abbiano voluto strumentalizzare la riforma infondendo inutili timori ai lavoratori”.
Apprezzamento alle parole dell’assessore è giunto dai vertici della Cooperazione Trentina, in particolare dal direttore generale, Alessandro Ceschi, e dal presidente, Roberto Simoni, che hanno anche ringraziato le strutture provinciali per la competenza e la disponibilità dimostrate durante le interlocuzioni avute tra i rispettivi uffici, anche su questioni complesse come appunto l’iter di riforma del Progettone.
