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Martedì, 07 Marzo 2023 - Comunicato stampa
L’imprenditoria femminile è una linfa vitale per l’economia del futuro e vari studi hanno messo in luce che le donne rappresentano un prezioso potenziale imprenditoriale e di leadership, purtroppo ancora non pienamente utilizzato. Puntare sulle donne non è quindi più solo questione di promozione di genere o di eguaglianza tra i cittadini, ma nasce da una nuova consapevolezza che le imprenditrici e le lavoratrici autonome possono accrescere l'intera economia di un territorio. Se ne è parlato oggi pomeriggio a Trento, a Casa Moggioli, sede informativa dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, in occasione della presentazione del progetto “Sviluppo territoriale: Dimensione donna”, che vuole guardare alle opportunità, alle sfide, ma anche agli esempi di successo del fare impresa al femminile nei territori dell’Euregio. Il progetto è promosso dalla presidenza trentina dell’Euregio e portato avanti in collaborazione tra vari enti e istituzioni dei tre territori: per la parte trentina partecipano il Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro della provincia autonoma di Trento, Trentino Sviluppo, Agenzia del Lavoro e Camera di Commercio-Accademia d’Impresa, per la Provincia autonoma di Bolzano la Ripartizione Economia e, per il Land Tirolo, il Dipartimento economia, digitalizzazione e scienza e StandortagenturTirol.
All'evento era presente l'assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli. "Il lavoro femminile conviene a tutti: la correlazione positiva tra occupazione femminile e livello del PIL è ormai stata stimata da numerose organizzazioni internazionali. Stime della Banca d’Italia affermano che se si raggiungesse anche solo il 60% del tasso di occupazione femminile il PIL aumenterebbe di 7 punti percentuali. Più donne al lavoro significa maggiore produzione e creazione di valore aggiunto", ha detto l'assessore, sottolineando che l’aumento del lavoro femminile potrebbe rappresentare un importante volano per l’economia, perché "i servizi generano altri servizi, motivo per cui la famiglia in cui anche la donna lavora, agisce come un vero e proprio volano di attività economiche e di posti di lavoro. La crescita dell'occupazione femminile, genera inoltre maggiori consumi e maggiori entrate per lo Stato, in termini di fiscalità e contributi previdenziali. Grazie a questo meccanismo moltiplicatore, ogni 100 posti di lavoro per le donne se ne producono in realtà 115", ha spiegato ancora Spinelli.