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Giovedì, 06 Ottobre 2022 - Comunicato stampa
Nel corso del 2021 il mercato del lavoro trentino ha risentito positivamente dell’uscita dalla fase più grave della pandemia. Tutti gli indicatori registrano un netto miglioramento rispetto all'anno precedente e, cosa ancor più significativa, in alcuni casi hanno non solo raggiunto ma superato i valori del 2019, anno precovid di riferimento. La tendenza positiva si conferma anche nel trend delle assunzioni dei primi quattro mesi del 2022; dopodiché sopraggiunge un calo, legato probabilmente alla nuova, difficile congiuntura politico-economica internazionale. Nel complesso però la dinamica dei primi sei mesi del 2022 rimane ancora positiva: rispetto al periodo gennaio-giugno del 2021, le assunzioni crescono, infatti, di 15.379 unità, pari a +23,6%.
Queste in brevissima sintesi le evidenze emerse nel convegno di oggi al Castello del Buonconsiglio di Trento, dove l'Agenzia del Lavoro, in collaborazione con Tsm-Trentino School of Management, ha presentato il 37° Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento, dedicato all'andamento del mercato del lavoro in Trentino nel 2021 e nei primi mesi di quest'anno. I lavori si sono aperti con gli interventi di Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento e di Stefania Terlizzi, dirigente generale di Agenzia del Lavoro. A chiudere la mattinata, dopo le relazioni degli esperti e dei tecnici, fra cui anche Raffaele Tangorra di Anpal-Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, Riccardo Salomone, presidente di Agenzia del Lavoro e docente all'Università di Trento.
"I dati del 2021 sono molto positivi - ha sottolineato Spinelli - ma è chiaro che adesso l'attenzione è concentrata sulle criticità odierne e sull'inverno che abbiamo davanti. Siamo consapevoli che è necessario un impegno collettivo da parte di tutti gli attori del settore, anche al di là delle misure che abbiamo già assunto per sostenere imprese e famiglie. L'amministrazione provinciale, le categorie economiche e sociali, e naturalmente tutti soggetti che hanno contribuito all'elaborazione di questo rapporto, devono unire le forze, guardando anche alle decisioni che assumerà il nuovo Governo nazionale e e agli strumenti messi a disposizione dall'Europa".